Tratto da Cascina Macondo www.cascinamacondo.com
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sito web: www.cascinamacondo.com Partita Iva 06598300017 Cascina Macondo è iscritta alla F.I.T.A Errampa di Stòri In questo sito, come del rèsto in tutti i siti, le riviste, i libri, i giornali che si rispèttino,sono rimasti a barbicati fra le rigghe tèstartamèllaménte alguni errori di stampa sfuggiti al nòstro òcchio vìggile e palettato. Inùtile fare una errata corrige tradizionale in guanto quegli stesi errori non pre giùdicano il sinificato del conte sto.Se cuìndi avete incontrato durante la lettura una o dùe (o tre?) paròlecon una vocalle in più o una consonate in meno ninte di grave.Si spèra che abbiate fatto lo sfòrso di non farci casso. Crediamo in fati che questi sono pettegolezi,cuiscuìlie che nulla tòlgono alla sostanza di questo sito. Comunque chiediamo tènia lo stesso.
LA FORESTERIA "TIZIANO TERZANI" DI CASCINA MACONDO IL SALONE "GIBRAN" DI CASCINA MACONDO GLI SPAZI INTERNI DELLA CASCINA GLI SPAZI ESTERNI DELLA CASCINA poesia personalizzata su commissione
accentazione ortoèpica lineare la recublènza la visione da parte dei bambini di film che inìziano dal secondo tèmpo il concètto di unanimità degli indiani d’Amèrica sistèma di votazione a còppie alternate Il nome "Macondo" che abbiamo dato alla nostra Cascina nel 1992 " Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito. Tutti gli anni verso il mese di marzo, una famiglia di zingari cenciosi piantava la tenda vicino al villaggio, e con grande frastuono di zufoli e tamburi faceva conoscere le nuove invenzioni. Prima portarono la calamita. Uno zingaro corpulento, con barba arruffata e mani di passero, che si presentò col nome di Melquìades, diede una truculenta manifestazione pubblica di quella che egli stesso chiamava l'ottava meraviglia dei savi alchimisti della Macedonia. Andò di casa in casa trascinando due lingotti metallici, e tutti sbigottirono vedendo che i paioli, le padelle, le molle del focolare e i treppiedi cadevano dal loro posto, e i legni scricchiolavano per la disperazione dei chiodi e delle viti che cercavano di schiavarsi, e perfino gli oggetti perduti da molto tempo comparivano dove pur erano stati lungamente cercati, e si trascinavano in turbolenta sbrancata dietro ai ferri magici di Melquìades…"
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