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Bianca Brandi - porte! |
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Scritto da Tartamella | |||
Giovedì 21 Luglio 2011 14:39 | |||
SMETTERE O CONTINUARE...? Hai letto questo testo di Scritturalia? Esprimi il tuo apprezzamento, da scarso a ottimo. Non è un concorso. Non c’è nessun premio. Tu e l’autore non vincerete nulla. Perché votare allora? Semplicemente perché il tuo giudizio di lettore anonimo, onesto, schietto e disinteressato, potrà essere utile all’autore. La tua disponibilità a un semplice click come stimolo per lo scrittore/scrittrice a ripensare e a migliorare la propria scrittura…
Affresco romano "Donna con stilo e libro" (detta Saffo)
![]() Cascina Macondo Centro Nazionale per la Promozione della Lettura Creativa ad Alta Voce e Poetica Haiku Borgata Madonna della Rovere, 4 - 10020 Riva Presso Chieri - Torino - Italy Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - www.cascinamacondo.com
PORTE!di Bianca BrandiCascina Macondo - Scritturalia, domenica 15 aprile 2007 Dietro una Porta chiusa si può dischiudere un mondo fatato… oppure un inferno. Oggi ho provato ad aprire la Porta delle Porte. Dietro ho trovato un’altra Porta, e poi ancora un’altra. Ma, Porta dopo Porta, mi si è sporta nella mente l’idea portante: fra tante Porte e Portoni ci sarà bene quella che mi porta al posto giusto. Guardo di che Porte si tratta: per bacco, c’è proprio di tutto. La porta del Campo di Calcio, con i bambini che rincorrono il pallone, il Portone della Scuola, il Portale della Chiesa, la Porta Chiusa del Salotto Buono. Andando più avanti ho trovato la Porta dell’Ufficio e la Porta del Signor Direttore, che solo a vederla mette timore. Poi la Porta del Bagno Occupato, e quella sempre in agguato, dell’Ascensore Bloccato. Qualche Porta si apre, poi si richiude di colpo, ma per una Porta che si chiude si apre un Portone. E se proprio non ti va quello che ci trovi dietro, puoi sempre uscire dalla Porta, a patto di non rientrare dalla finestra. Fra tante Porte chiuse si trova anche qualche Porta aperta: la Porta dell’Oriente e quella dell’Occidente, che da secoli provano a parlarsi senza capirci niente, così che hanno deciso di cambiare le Porte con i muri, che almeno danno meno problemi. Ma contro la morte non vale né muro né Porta. La Porta della mia casa è sempre aperta e quella della tua? Se ti conviene la apri, oppure no, meglio tenerla chiusa… Porta aperta per chi porta, e chi non porta parta pur, che non occorre aprir la Porta. E le scelte sbagliate? Sono sempre dietro la Porta. Attenzione a quel che fai: la casa con due Porte mai! Chissà se è vero che la doglia della moglie dura finché il marito non arriva alla Porta. Dopo di che la moglie si sente meglio e si prepara ad aprire la Porta al postino, che nella sua borsa, oh, pardon, nella sua sporta, chissà che porta… Buone nuove? Tristi nuove? Certo è sempre aperta la Porta del mio cuore, per chi vuole ascolto e per chi ne vuol dare, per chi vuole prendere e per chi vuol lasciare, anche per chi vuol rubare, perché il ladro trova sempre il modo di entrare. Porta pazienza, allora e lascia fare, tutti quelli che passano ti arricchiscono almeno in esperienza. …e l’ultimo chiuda la Porta!
LA FORESTERIA "TIZIANO TERZANI" DI CASCINA MACONDO
Il nome "Macondo" che abbiamo dato alla nostra Cascina nel 1992 " Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito. Tutti gli anni verso il mese di marzo, una famiglia di zingari cenciosi piantava la tenda vicino al villaggio, e con grande frastuono di zufoli e tamburi faceva conoscere le nuove invenzioni. Prima portarono la calamita. Uno zingaro corpulento, con barba arruffata e mani di passero, che si presentò col nome di Melquìades, diede una truculenta manifestazione pubblica di quella che egli stesso chiamava l'ottava meraviglia dei savi alchimisti della Macedonia. Andò di casa in casa trascinando due lingotti metallici, e tutti sbigottirono vedendo che i paioli, le padelle, le molle del focolare e i treppiedi cadevano dal loro posto, e i legni scricchiolavano per la disperazione dei chiodi e delle viti che cercavano di schiavarsi, e perfino gli oggetti perduti da molto tempo comparivano dove pur erano stati lungamente cercati, e si trascinavano in turbolenta sbrancata dietro ai ferri magici di Melquìades…"
Si ringrazia Gabriel Garcia Marquez per aver scritto e regalato agli uomini un così grande libro. A lui la nostra gratitudine e il nostro affetto.
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Ultimo aggiornamento ( Lunedì 01 Agosto 2011 09:13 ) |
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