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Elena Bonassi - capolinea |
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Scritto da Tartamella | |||
Lunedì 09 Maggio 2011 09:57 | |||
SMETTERE O CONTINUARE...? Hai letto questo testo di Scritturalia? Esprimi il tuo apprezzamento, da scarso a ottimo. Non è un concorso. Non c’è nessun premio. Tu e l’autore non vincerete nulla. Perché votare allora? Semplicemente perché il tuo giudizio di lettore anonimo, onesto, schietto e disinteressato, potrà essere utile all’autore. La tua disponibilità a un semplice click come stimolo per lo scrittore/scrittrice a ripensare e a migliorare la propria scrittura…
Affresco romano "Donna con stilo e libro" (detta Saffo)
![]() Cascina Macondo Centro Nazionale per la Promozione della Lettura Creativa ad Alta Voce e Poetica Haiku Borgata Madonna della Rovere, 4 - 10020 Riva Presso Chieri - Torino - Italy Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - www.cascinamacondo.com
CAPOLINEA di Elena Bonassi Cascina Macondo Scritturalia domenica 03/04/11 Siamo quasi arrivati E non vorrei scendere E non vorrei pensare Che il viaggio finisce E’ stato un viaggio Soltanto un viaggio Per arrivare Dove volevo Ma il viaggio è stato talmente lungo e tante cose sono successe e tanti incontri ci sono stati e tanti scontri sono avvenuti e tanta vita in questo viaggio tanti racconti e tante storie tanta più vita tante più storie di quel le che troverò ad aspettarmi posto che vai senza radici ruote che corrono sulle rotaie quello che passa rimane ancora quello che è stato non mi lascia andare La pancia della nave ti protegge La nave va su e giù Avanti e indietro La musica è bellissima e accompagna La vita che è lì dentro E quella scala che si apre e poi si appoggia sopra la banchina È il ponte che va in un infinito Che proprio non riesci a immaginare Dove andrò? Non lo so So solo Quello che ho nella valigia Andrò a cercare Qualcuno di cui ho bisogno Ancora non lo conosco Ma lo riconoscerò Andrò a cercare Qualcuno di cui non ho bisogno Ancora non lo conosco Ma mi riconoscerà Non andrò a cercare nessuno E quando ci incontreremo Ci riconosceremo Noi due Non ripetiamo le stesse cose Gli stessi modi Le stesse cose che fanno male Le stesse cose che fanno bene Gli stessi luoghi della memoria La stessa vita la stessa storia La stesse legna dentro il camino La stessa luce sul comodino uno così non l’ho mai visto mai incontrato e mai trovato Nei solchi vecchi della mia vita Con lui che è un altro Divento un’altra Nei solchi nuovi della mia vita In altre mani della partita Dove? Non si sa Dice il vento vecchio saggio Ma come non lo sai Se da millenni Soff i sempre nella stessa direzione Non si sa Ripete il vento Vecchio saggio in tutti questi millenni Ancora non ho capito Quando arriva quello che soffia Sempre nell’altra direzione. Dove? Non si sa deve ancora alzarsi il vento Tra le colline della mia anima Dove? Non si sa Anche tu aspetti un vento Che io non posso sentire Dove? quando i venti si i mescoleranno Lo sapremo Io vengo di qua Ti vieni di là E una sedia hanno messo Dove si incontrano le nostre due strade Una sedia hanno messo Avvolta di fili in mezzo alla musica ai balli e ai canti Che bravi tutti quanti Che hanno capito Che cosa significa Il rito ingombrante E lungo e noioso E faticoso per ricordare Quello che oggi dobbiamo lasciare Come sarà la nuova strada? E se io vorrò andare al mare e tu in montagna? Potrà piacerci la collina? Dolci colline di langa Morbidi e sensuali pendii Sconosciuti alla roccia cruda impensabili dalle acque chiare Nuovi davvero Per te e per me Lasciare la presa E scivolare a lungo insieme la mia mano nel la tua Gli uncini di tenia Protestano Ma ormai non servono E infine tacciono. Quanta rabbia Per farti capire Che è meglio fare come dico io Quanta rabbia Perché non so più Io cosa facevo Quando mi capitava una cosa così Quanta rabbia Perché non m i dici Che è meglio fare come dici tu Tu non lo sai che cosa è meglio Tu non lo sai ed è anche bello Che tu mi dici che non lo sai Che tu mi dici che non c’è fretta E senza fretta si capirà Domani andremo Abbiamo prenotato tutto Ma dove andremo Non lo sappiamo Le luci dell’alba Sono arrivate E anche io sono arrivata, finalmente. Ora mi tocca Tirar giù la valigia, pesante e piena di tutte le cose che mi serviranno Ho il nuovo indirizzo a portata di mano non dev’esser lontano lo troverò
LA FORESTERIA "TIZIANO TERZANI" DI CASCINA MACONDO
Il nome "Macondo" che abbiamo dato alla nostra Cascina nel 1992 " Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito. Tutti gli anni verso il mese di marzo, una famiglia di zingari cenciosi piantava la tenda vicino al villaggio, e con grande frastuono di zufoli e tamburi faceva conoscere le nuove invenzioni. Prima portarono la calamita. Uno zingaro corpulento, con barba arruffata e mani di passero, che si presentò col nome di Melquìades, diede una truculenta manifestazione pubblica di quella che egli stesso chiamava l'ottava meraviglia dei savi alchimisti della Macedonia. Andò di casa in casa trascinando due lingotti metallici, e tutti sbigottirono vedendo che i paioli, le padelle, le molle del focolare e i treppiedi cadevano dal loro posto, e i legni scricchiolavano per la disperazione dei chiodi e delle viti che cercavano di schiavarsi, e perfino gli oggetti perduti da molto tempo comparivano dove pur erano stati lungamente cercati, e si trascinavano in turbolenta sbrancata dietro ai ferri magici di Melquìades…" Si ringrazia Gabriel Garcia Marquez per aver scritto e regalato agli uomini un così grande libro. A lui la nostra gratitudine e il nostro affetto. CLICCA PURE TRANQUILLAMENTE SULLE PUBBLICITA' DI GOOGLE CHE COMPAIONO NEL NOSTRO SITO E CHE TI INTERESSANO
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Ultimo aggiornamento ( Lunedì 01 Agosto 2011 10:14 ) |
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