SULLE ORME DI BASHOLE DECLINAZIONI DEL VIAGGIO PROSEGUIMENTO DEL PROGETTO PAROL E DEL PROGETTO OMNIA FABULA Il progetto “SULLE ORME DI BASHO – LE DECLINAZIONI DEL VIAGGIO” vuole rivolgersi ai detenuti del circuito “alta sicurezza” della casa di reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo dove da alcuni anni l’associazione Cascina Macondo interviene con laboratori espressivi e culturali (progetto PAROL, progetto OMNIA FABULA). La parte del progetto extamuros rivolta alle scuole, alle persone disabili e ai cittadini motivati, si inserisce in un contesto sociale medio, costituito da contadini, professionisti, insegnanti ed educatori di Torino e dintorni che Cascina Macondo intende coinvolgere in un percorso di scrittura comunitaria dove ogni persona racconta il proprio viaggio, condividendo con gli altri scoperte, emozioni, affetti, ma anche pregiudizi e paure.
FINALITÀ DEL PROGETTO parole di Basho che hanno ispirato l’idea di questo progetto comunitario:
“I giorni e le notti si alternano fugaci, come perle sfilate da un rosario. Ugualmente gli anni sorgono e tramontano. La nostra vita è un viaggio che alcuni trascorrono in barca, altri per strada, finché non invecchiano i cavalli del loro carro. Non è la strada la nostra dimora? Lo mostrano i poeti d’un tempo che hanno incontrato la morte camminando”
Matsuo Basho
(nato a Ueno nel 1644, morto a Osaka nel 1694) poeta giapponese inventore della poesia haiku)
Ogni viaggio contiene un insieme di concetti topici strettamente connessi
- un punto/luogo di partenza
- un punto/luogo di arrivo/meta - uno spazio da percorrere tragitto, percorso, cammino
- un qualcosa che si porta con sé bagaglio - un mezzo con cui si viaggia a piedi (come i viaggi di Basho), in bicicletta, a cavallo, in astronave, in nave (come i viaggi di Ulisse), in treno, in auto, in carrozza, in mongolfiera…
- una motivazione il perché del viaggio
- un antagonista qualcuno o qualcosa che rappresentano un ostacolo al viaggio
- un equipaggio un viaggio può essere fatto da soli o in compagnia
- una metafora un viaggio può essere concreto, oppure ideale, fantastico, onirico, metaforico appunto
- un racconto la modalità con cui il viaggio può essere raccontato, conosciuto e condiviso da altri
Invitando i detenuti ad immergersi con la scrittura nelle varie declinazioni del viaggio, significa offrire spunti di riflessione e analisi per comprendere, esplorare, elaborare le dimensioni etiche ed emotive del perché, del cammino, della meta, della crescita…
Il mezzo scelto per raccontare questi viaggi è L’HAIBUN, un particolare stile narrativo basato sull’intercalarsi di prosa e haiku. L’haiku è la poesia essenziale per eccellenza, 17 sillabe scansite in soli tre versi di 5-7-5 sillabe. Poesia di concentrazione, di bellezza e disciplina, che obbliga allo sforzo di abbandonare il superfluo e cogliere l’essenzialità. La prosa è anch’essa concisa, essenziale, priva di fronzoli e compiacimenti. Un lavoro di scrittura dunque, che scava nel profondo e che può assumere funzioni catartiche e di riscatto rivelatrici di mondi interiori inesplorati o inespressi, specie nell’ambito di coloro che vivono la detenzione.
Il progetto “SULLE ORME DI BASHO - LE DECLINAZIONI DEL VIAGGIO” (che a conclusione prevede una antologia che raccoglie gli haibun prodotti), vuole offrire ai detenuti uno strumento didattico ricco di spunti, suggestioni, introspezioni ed elaborazioni di pensieri, come ad esempio il pensiero di Marcel Proust: “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi”, o come il pensiero di Alphonse Karr: “non si viaggia per viaggiare, ma per aver viaggiato”.
Il progetto prevede il coinvolgimento di settori di cittadinanza esterni al carcere (bambini/scuole/disabilità/cittadini) con cui i detenuti si confrontano. Sapere di essere in “relazione” con il mondo esterno con cui si è intrapreso un percorso sulle declinazioni del viaggio, realizza e mette in evidenza soprattutto l’idea di “avere compagni di viaggio”, e di non essere soli.
La scrittura di haibun diventa quindi, per tutte le persone coinvolte nel progetto, un grande viaggio ideale e collettivo, attraverso il quale vengono messi in comune esperienze, punti di vista, emotività, seminando in tutti i partecipanti una percezione di “comunità” che insieme appunto cammina e cresce. Un’occasione per scoprire mondi paralleli, e avvicinarsi emotivamente ad una visione nuova e inedita della realtà.
DESCRIZIONE DEL PROGETTOATTIVITÀ E RISULTATI ATTESI E INDICATORI DI RISULTATO Il progetto vuole continuare l’impegno nelle carceri dell’associazione Cascina Macondo. Impegno iniziato nel 2013 con la partecipazione ad un progetto Europeo. I risultati di quella esperienza sono stati molto positivi sia per i 250 detenuti del Belgio, Polonia, Serbia, Grecia, Italia che vi hanno partecipato, sia per gli operatori dei cinque paesi che l’hanno proposta. L’incontro, la conoscenza, lo scambio artistico-culturale, l’accoglienza e la volontà di credere che nelle persone e nella società ci possano essere cambiamenti positivi, sono stati motivo per continuare l’esperienza contando sulle proprie forze e sul l’impegno di quanti ancora credono che l’arte e la cultura siano motori per questo cambiamento.
Il progetto di scrittura, già sperimentata con ottimi risultati, vuole riproporsi con un altro percorso - le declinazioni del viaggio - ai detenuti dell’alta sicurezza che dal 2013 seguono i laboratori di Cascina Macondo con interesse e presenza costanti. Prevediamo un percorso rivolto ad un gruppo di 20 persone detenute con incontri settimanali.
La collaborazione attiva con il liceo “Soleri-Bertone” di Saluzzo, che opera istituzionalmente nel carcere, ci ha permesso in questi anni incontri e scambi con i detenuti e con gli studenti attraverso elaborati comuni e confronti con i docenti. Questa esperienza ci ha fatto intuire che poteva essere possibile ampliare la proposta anche ad altre scuole, convinti che il cambiamento della società debba partire fin dall’infanzia educando i bambini all’accoglienza e alla condivisione. Possiamo contare sulla collaborazione di insegnanti ed educatori con cui a vario titolo collaboriamo da anni.
Nei progetti rivolti alle carceri sono stati inseriti percorsi dove le persone disabili, e indirettamente le loro famiglie, sono state coinvolte in percorsi di lettura, ceramica, teatro. Con i gruppi di disabilità grave più volte all’anno attiviamo uscite anche fuori regione: l’idea del viaggio e del suo racconto è stimolante per persone che vivono una quotidianità sempre uguale. Con un gruppo più abile di danzateatro da 15 anni programmiamo un viaggio a fine stagione con scambi di buone pratiche con altri gruppi. Siamo stati più volte a Parigi, in Belgio, nel Veneto, nell’Alta Provenza. Abbiamo scritto e pubblicato un libro a più mani sulla prima esperienza a Parigi (Quattro tavoli a testa). Per questi ragazzi l’idea di partecipare ad un progetto che tratti del viaggio è assolutamente positiva, come positivi sono stati i loro viaggi per incontrare i detenuti nel carcere di Saluzzo e Torino per scambi di laboratori e spettacoli.
Questo nuovo progetto (continuazione del progetto Parol e del progetto Omnia Fabula) vuole dunque ripercorrere ed ampliare le esperienze già vissute e dare ai detenuti nuove energie per la revisione del proprio stato e la continuazione della ricerca del proprio viaggio di cambiamento. Per loro la scrittura si è rivelata uno strumento estremamente efficace di espressione creativa, di comunicazione, di riflessione, di denuncia delle situazioni di degrado e mortificazione in cui sono costretti a vivere. Alcuni hanno una buona proprietà di linguaggio e attitudine alla scrittura, altri possono scoprire potenzialità nascoste, altri ancora possono essere aiutati a trovare una loro scrittura capace di permettere una comunicazione efficace dei propri sogni di viaggio o dei ricordi dei viaggi percorsi.
Sappiamo che nonostante la solitudine della cella il silenzio e la riflessione sono molto difficili in carcere. La scrittura riesce ad isolarli, a farli godere del proprio tempo permettendo un dialogo silenzioso con se stessi e con i possibili futuri lettori. Un anno di lavoro di scrittura comunitaria inseguendo i propri sogni, le proprie esperienze, gli incontri e gli abbandoni, i ritorni, le accoglienze e i confronti per una crescita culturale e sociale comune.
ANTOLOGIAE’ prevista la stampa di una antologia degli Haibun che diffonda i contenuti e gli obiettivi del percorso che ci vede partner del centro Hokuzenko di Torino con cui condividiamo valori ed esperienze comunitarie.
BENEFICIARI DIRETTI DEL PROGETTO: N° 20 detenuti
BENEFICIARI INDIRETTI DEL PROGETTO: N° 600 (alunni-studenti-persone diversamente abili-cittadini)
TEMPISTICA DEL PROGETTO - Cronoprogramma delle attività
PRECEDENTEMENTE: presentazione del progetto al direttore della casa di reclusione, alle scuole, ai licei, ai centri di accoglienza disabili, ai soci e ai cittadini, anche tramite i mezzi di diffusione del web
IN CARCERE, NELLE SCUOLE, NEI CENTRI DISABILI, PRESSO LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE CASCINA MACONDO
gennaio 2019: - presentazione del progetto e raccolta adesioni individuali - incontri di programmazione e aggiornamento con insegnanti ed educatori
INTRAMUROS PRESSO IL CARCERE DI SALUZZO febbraio-marzo 2019: la poetica haiku - l’haibun - lectio magistralis aprile-maggio-giugno 2019: percorso di scrittura creativa analisi del viaggio e sue declinazioni luglio-agosto-settembre 2019: scrittura del viaggio individuale, lettura e revisioni ottobre 2019: scrittura, lettura, revisione, condivisione novembre 2019: scelta e raccolta dei racconti di viaggio, trascrizione dei manoscritti in word impaginazione e invio alla stampa dicembre 2019: correzione bozze - stampa - diffusione dell’antologia e dei suoi contenuti dentro e fuori dal carcere
EXTRAMUROSNELLE SCUOLE, PRESSO I CENTRI DISABILI,PRESSO LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE CASCINA MACONDO - Le scuole proseguono il progetto autonomamente, salvo tre incontri di verifica con i docenti dell’associazione (date da definire)
- I gruppi disabili seguiti dal’associazione con l’aiuto di educatori ed operatori seguono un percorso simile a quello dei detenuti con tempi e modalità adattati alle loro potenzialità
- Scrittori e cittadini, dopo un aggiornamento sulla poetica haiku e l’haibun, scrivono autonomamente. In giornate organizzate appositamente dall’associazione (Scritturalia: incontri di scrittura già sperimentati su altri argomenti), gruppi di scrittori si incontrano per una scrittura collettiva (date da definirsi).
Tutto il materiale prodotto verrà raccolto nel mese di novembre.
• Data di inizio del progetto gennaio 2019 • Data di conclusione del progetto 31 dicembre 2019
Cascina Macondo - Associazione di Promozione Sociale MusicarteatroCultureAssociate Cèntro Nazionale per la Promozione della Lettura Creativa ad Alta Voce e Poètica Haikù Borgata Madònna della Róvere, 4 - 10020 Riva Prèsso Chièri (TO) tel. 0039 - 011 94 68 397 - cell. 0039 - 328 42 62 517
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